Inviato: Sab Feb 20, 2010 12:05 am Oggetto: Pink Floyd, Wish You Were Here… 35 anni dopo
In effetti il post è a metà strada tra la musica e la riflessione...
Ho risplolverato il famosissimo pezzo citato e ne ho fatto una "nuova" traduzione, non mancando di aggiungerci una riflessione...
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate a riguardo... visto che qui si mangia musica come pane quotidiano, il luogo è più che idoneo per chiedere pareri e... ricevere anche eventuali critiche!
A questo link trovate il post:
Pink Floyd, Wish You Were Here… 35 anni dopo
Registrato: 29/10/07 09:19 Messaggi: 192 Località: Bari
Inviato: Sab Feb 20, 2010 8:35 am Oggetto:
La traduzione è magnifica!
Complimenti!
Wish you were here, secondo me, è il capolavoro assoluto dei Pink Floyd, superiore a TDSOTM e a The Wall.
Il brano omonimo, in particolare, è uno di quei pezzi che dovrebbe essere studiato a scuola o nei Conservatori come esempio di musicalità e armonia.
Per quanto attiene invece alla solidarietà, il discorso è un pò più complesso.
La solidarietà dovrebbe essere un dovere da parte di tutti, così come pagare le tasse o comportarsi secondo le regole.
Purtroppo questo non avviene in quanto, agli angoli delle strade, si formano sempre gruppi di persone (adulti/bambini/neonati) pronti a chiedere l'elemosina costretti da grandi organizzazioni criminali.
Questa situazione, per quanto ovvio, scoraggia il buon gesto da parte nostra perchè si teme di alimentare, appunto, quella criminalità. _________________ Aldo
Amo i Pink Floyd dall'età di 9 anni, ed il tuo impegno è davvero meritevole, apprezzo la voglia di rileggere e trasporre nel tempo testi che sono "fuori" dal tempo, davvero un bello stimolo.
Se posso dire la mia, la traduzione è valida, non mi piace la traduzione di "comfort" con "comfort", trovo più adatti concetti come sicurezza, certezza, credo rendano meglio il concetto.
Dissento anche sulla riflessione: o meglio, la condivido totalmente in dal punto di vista umano, ma a mio parere è forzata come chiave di lettura della canzone, che ha a che fare con la solidarietà solo in modo molto marginale.
Senza alcuna volontà critica, per il solo gusto di scambiarsi opinioni. _________________ Alessio
Ragazi, innanzitutto grazie per la lettura e... per i complimenti!
Per le materie che insegno, le canzoni le porto a scuola in prima istanza per i testi (le inserisco nella panoramica dei generi letterari, dopo una approfondita trattazione della poesia), ma non manco di farne un ascolto musicale, chiedendo anche di riflettere sulla comunicazione/messaggio e sulle "emozionalità" aggiuntivi date dall'apporto della musica... e attraverso questo blog ho la possibilità di farci entrare anche canzoni che potrebbero essere viste come non "consuetudinarie"... L'importante è stimolare la riflessione (e, nel mio piccolo, spero di riuscirci)...
Sulla nota di comfort, sicurezza (su due piedi) mi colpisce in positivo, mi piace... ora che stacco da lavoro (in questo momento sto approfittando di un'ora buca) ci dedicherò una riflessione più profonda: così magari la correggo.
La riflessione non vuole essere una chiave di lettura della canzone, sfrutta solo alcune immagini della stessa da cui si dirama.
D'altronde so che nasce anche da un'ispirazione diversa e con diverse finalità... ho voluto riportare la forte attenzione sulle "stesse vecchie paure" che imprigionano l'uomo.
Condivido pienamente che un'analisi dell'intero testo serebbe stata molto più complessa e articolata (più di quanto non lo sia il discorso della solidarietà... e in effetti il vecchietto in questione non era certo un habitué del mestiere... e qui si aprirebbe un nuovo mondo, come hai già notato, Aldo).
Grazie ad entrambi per le riflessioni: Alessio, anche le critiche sono sempre ben accolte, migliorarsi rimane l'obiettivo di fondo, sempre. _________________ Ogni istante è assolutamente prezioso
Una Finestra sul Web 2.0
http://felicedalelio.wordpress.com/
Beh, in fine ieri ho poi apportato la modifica alla traduzione di comfort: l'ho reso con comodità... i tuoi suggerimenti (sicurezza, certezza), molto validi Alessio, mi davano però l'impressione di allontanarsi un po' dal significato del termine in sé. Certo il comfort dà sicurezza, ma credo sia una sicurezza che derivi dalla comodità, dal benessere... insomma inizialmente l'avevo lasciato "comfort" (che ormai usiamo anche in italiano) anche per i grattacapi che dà questo concetto.
Ma forse anche la soluzione attuale non mi soddisfa pienamente... Proviamo a raccogliere nuovi pareri in merito? magari con una sorta di sondaggio... Cosa ne dite, avanziamo qualche proposta
P.S. anche per il resto del testo i suggerimenti restano ben accolti. _________________ Ogni istante è assolutamente prezioso
Una Finestra sul Web 2.0
http://felicedalelio.wordpress.com/
Non so perché ti scrivo, forse perché vorrei che tu fossi qui a parlare con me …
Primo ascolto di Wish You Were Here -qualche anno fa-
c'era una persona che mi tendeva la mano, io la aiutai,
poco dopo venni rimproverato perché quella persona corse in osteria a soddisfarsi …
Secondo ascolto di Wish You Were Here -un anno dopo-
… lavoravo proprio in quella osteria, ma lì dentro nessuna di quelle persone mi chiedeva aiuto, solo alcolici.
Terzo ascolto di Wish You Were Here -un altro anno dopo-
ascoltavo Wish You Were Here con il nuovo impianto stereo, comprato soddisfando quelle persone.
Il disco successivo, Animals non mi è mai piaciuto, sul disco dice che siamo o pecore o lupi, e non sono d'accordo.
Ho conosciuto tanti cani, che per sentirsi tranquilli riempivano le mani vuote, ma poi tornavano a ringhiare più di prima, le pecore alla fine sono simili.
Le persone che hai davanti sono tutte uguali se non le conosci, ma oggi chi ha tempo di conoscerle se si ha tanta fretta di allontanarsene?
Salvo poi farci una canzone quando è troppo tardi, una canzone che dice: vorrei tu fossi qui (anche se so dove trovarti cappellaio pazzo, ma tanto non io ci vado)
Alla fine Waters ha scritto “Each Small Candle” parlando dell'indifferenza: dice che spaventa più della tortura.
L'epoca delle canzoni autobiografiche sembra finita, ma ascolto ancora volentieri i Marillion, sicuramente meno eccelsi, ma immensamente più vicini alle persone da non dover cantare “vorrei tu fossi qui”.
(certo che ne ho visti tanti di “Warm Wet Circles” ma poi ho cambiato mestiere)
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